La storia di Placido Rizzotto.
Placido Rizzotto |
A sessantaquattro anni dall’omicidio si sono svolti qualche giorno fa i funerali di stato di Placido Rizzotto. Con questo articolo vorrei rendere omaggio ad un’ uomo, un sindacalista e per certi versi un eroe d’altri tempi. Penso che tutti noi dovremmo prendere esempio da Rizzotto per il coraggio e la voglia di legalità nel combattere questa terribile piaga che affligge l’ Italia: la mafia.
-Matteo Naldi–
Nato nel gennaio del 1914 a Corleone, figlio di Giovanna Moschitta e Carmelo Rizzotto, Placido era il primo di sette figli. Rimase orfano quando era ancora bambino, e subito dopo l’arresto ingiustificato (perchè falso) del padre per associazione mafiosa, fu costretto ad abbandonare la scuola per occuparsi della famiglia. Durante la seconda Guerra Mondiale prestò servizio presso il “Regio Esercito”, ma dopo l’armistizio dell’ 8 settembre si unì ai partigiani della “Brigata Garibaldi” come socialista.
Al termine della guerra rientrò a Corleone e fu insignito della carica di presidente dell’ A.N.P.I. di Palermo e quello di segretario della Camera del lavoro di Corleone. Fu esponente di spicco del Partito Socialista Italiano e della CGIL.
Venne rapito nella serata del 10 marzo 1948, mentre andava da alcuni compagni di partito, e ucciso dalla mafia per il suo impegno a favore del movimento contadino per l’occupazione delle terre. Mentre veniva assassinato, il pastorello Giuseppe Letizia assistette al suo omicidio di nascosto e vide in faccia gli assassini e per questo venne ucciso con un’iniezione letale fattagli dal boss e dottore Michele Navarra, il mandante del delitto di Placido Rizzotto.
Le indagini sull’omicidio furono condotte dall’allora capitano dei Carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa. Sulla base degli elementi raccolti dagli inquirenti, vennero arrestati Vincenzo Collura e Pasquale Criscione che ammisero di aver preso parte al rapimento di Rizzotto in concorso con Luciano Liggio. Grazie alla testimonianza di Collura fu possibile ritrovare alcune tracce del sindacalista ma non il corpo, che era stato gettato da Liggio nelle foibe di Rocca Busambra, nei pressi di Corleone. Criscione e Collura, insieme a Liggio che rimase latitante fino al 1964, furono assolti per insufficienza di prove, dopo aver ritrattato la loro confessione in sede processuale.
Il 9 marzo 2012 l’esame del DNA, comparato con quello estratto dal padre Carmelo Rizzotto, morto da tempo e riesumato per questo scopo, ha confermato che i resti trovati il 7 settembre 2009 presso le foibe di Rocca Busambra a Corleone appartengono a Placido.
Il 16 marzo 2012 il Consiglio dei Ministri ha deciso i Funerali di Stato per Placido Rizzotto, svolti a Corleone il 24 maggio 2012 alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Giugno 1st, 2012 at 15:10
Placido Rizzotto…un' eroe d'altri tempi!!! Dovremmo TUTTI prendere esempio da lui, non bisognerebbe MAI girare la testa quando ci accorgiamo di ingiustizie, illegalità ecc… Ma unirsi e combattere per i nostri ideali di giustizia e libertà, solo così si CAMBIA…
Giugno 1st, 2012 at 15:10
Placido Rizzotto…un' eroe d'altri tempi!!! Dovremmo TUTTI prendere esempio da lui, non bisognerebbe MAI girare la testa quando ci accorgiamo di ingiustizie, illegalità ecc… Ma unirsi e combattere per i nostri ideali di giustizia e libertà, solo così si CAMBIA…