Il Diritto all’omosessualità.
Ci sono luoghi al mondo dove l’omosessualità è un REATO, soprattutto in paesi dove la religione impera, per esempio in molti paesi mediorientali.
In Iraq, febbraio è stato un mese di sangue, torture brutali e intolleranza; in poche parole un vero e proprio eccidio.
Dall’inizio del mese, sui muri dei quartieri sciiti di Bagdad, Bassora e di molte altre città irachene, sono comparse all’improvviso delle vere e proprie “liste nere” con nomi, cognomi, età e spesso anche indirizzi di gay e lesbiche residenti nella zona.
Le milizie fondamentaliste impugnando vere e proprie liste nere si presentano infatti alle porte di queste persone “chiedendo” loro di smentire e rinnegare il proprio orientamento sessuale, pena persecuzioni, torture e morte.
Il risultato? Dal 6 febbraio, secondo le informazioni fornite dalla Commissione internazionale per i diritti dei gay e delle lesbiche (IGLHRC) si sono susseguiti una quarantina di omicidi nel giro di poche settimane, e data la brutalità con cui sono stati eseguiti ci si rende chiaramente conto dell’odio provato dai fondamentalisti nei confronti di persone omosessuali, che vengono gettate da palazzi oppure lapidate.
Anche il presidente stesso della Commissione, Cary Alan Johnson, ha dichiarato – “Non ci sono giustificazioni, per simili barbarie”– e si è immediatamente mobilitato chiedendo al governo ed alle autorità irachene di perseguire questo eccidio, che ha colpito la comunità LGBT del paese.
In realtà tutto questo non è una novità tanto che l’organizzazione HRW (Human Rights Watch) nel 2009, in un rapporto intitolato “ci vogliono sterminare”, dichiara che le vittime dell’ omofobia sono centinaia e che tali omicidi non vengono praticamente mai perseguiti a causa del totale disinteresse da parte degli organi di giustizia del paese mediorientale.
Purtroppo la situazione dal 2009 non è cambiata, anche se alcuni governi come quello tedesco, una volta appresa la situazione, hanno subito supportato HRW, nella denuncia di questi omicidi.
In Iraq, febbraio è stato un mese di sangue, torture brutali e intolleranza; in poche parole un vero e proprio eccidio.
Dall’inizio del mese, sui muri dei quartieri sciiti di Bagdad, Bassora e di molte altre città irachene, sono comparse all’improvviso delle vere e proprie “liste nere” con nomi, cognomi, età e spesso anche indirizzi di gay e lesbiche residenti nella zona.
Le milizie fondamentaliste impugnando vere e proprie liste nere si presentano infatti alle porte di queste persone “chiedendo” loro di smentire e rinnegare il proprio orientamento sessuale, pena persecuzioni, torture e morte.
Il risultato? Dal 6 febbraio, secondo le informazioni fornite dalla Commissione internazionale per i diritti dei gay e delle lesbiche (IGLHRC) si sono susseguiti una quarantina di omicidi nel giro di poche settimane, e data la brutalità con cui sono stati eseguiti ci si rende chiaramente conto dell’odio provato dai fondamentalisti nei confronti di persone omosessuali, che vengono gettate da palazzi oppure lapidate.
Anche il presidente stesso della Commissione, Cary Alan Johnson, ha dichiarato – “Non ci sono giustificazioni, per simili barbarie”– e si è immediatamente mobilitato chiedendo al governo ed alle autorità irachene di perseguire questo eccidio, che ha colpito la comunità LGBT del paese.
In realtà tutto questo non è una novità tanto che l’organizzazione HRW (Human Rights Watch) nel 2009, in un rapporto intitolato “ci vogliono sterminare”, dichiara che le vittime dell’ omofobia sono centinaia e che tali omicidi non vengono praticamente mai perseguiti a causa del totale disinteresse da parte degli organi di giustizia del paese mediorientale.
Purtroppo la situazione dal 2009 non è cambiata, anche se alcuni governi come quello tedesco, una volta appresa la situazione, hanno subito supportato HRW, nella denuncia di questi omicidi.
senza parole |
Mi spiace ammetterlo ma non potremo mai aspettarci lo stesso dal governo italiano, perchè qui, nel paese dell’ipocrisia, della mafia, della corruzione e della chiesa, è ancora un problema con chi vai a letto.