…condannati i vigili picchiatori di Parma

…e finalmente giustizia è stata fatta!!! 
Ieri mattina a Parma sono stati condannati in primo grado tutti e otto i vigili urbani che, nel settembre 2008, fermarono Emmanuel Bonsu, giovane ragazzo ghanese di 25 anni. Poco dopo essere uscito da scuola, venne scambiato per il palo di uno spacciatore e brutalmente pestato.


Simona Fabbri (7 anni e 6 mesi), Stefania Spotti (6 anni e 8 mesi), Graziano Cicinato (2 anni perché gli è stato riconosciuto solo il sequestro di persona), Pasquale Fratantonio (7 anni e 9 mesi), Marco de Blasi (3 anni e 3 mesi), Andrea Sinisi (4 anni e 9 mesi), Giorgio Albertini (4 anni e 7 mesi), Mirko Cremonini (3 anni e 6 mesi). Questi sono i nomi dei “picchiatori”, purtroppo però, solo per tre di loro, Simona Fabbri, Stefania Spotti e Pasquale Fratantonio, è scattata l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Per gli altri l’interdizione sarà solamente di 5 anni, Graziano Cicinato invece, a cui è stato riconosciuto “solo” il sequestro di persona, se la cava con il beneficio della sospensione della pena e non menzione della condanna nel casellario giudiziale.
Fratantuono poi, ci ha “deliziato” con una dichiarazione al termine della quale è scoppiato in lacrime: “Ho scelto di non partecipare al processo perché non sarei stato in grado di sopportare la pressione psicologica. Ho deciso di essere qui perché volevo che lei sapesse che la violenza e il razzismo non appartengono alla mia cultura. Sono fermamente convinto di aver fatto il mio dovere nella prima operazione antidroga della mia vita. Mi è molto difficile parlare in questa aula e mi rammarica sapere che qualcuno ha sofferto come oggi soffro io nella convinzione che ho agito per fini diversi da quelli istituzionali”. 

Ma non è finita qui…sempre il nostro “simpaticissimo” Fratantuono, si era reso protagonista di un’ INDECENTE foto (che mostrava agli amici come trofeo), che raffigura Lui, il vigile, che tiene per il collo Bonsu seduto sulle sue ginocchia con un occhio tumefatto. 
E pensare che in seguito al pestaggio, il ragazzo è addirittura stato costretto a tornare a casa con una busta con scritto “Emmanuel negro”.

Per fortuna che la violenza e il razzismo non appartengono alla sua cultura, pensate come sarebbe andata a finire la vicenda, se invece gli fossero appartenute!!!!! 
Intanto Emmanuel, oltre alla soddisfazione di vedere condannati i suoi vessatori, riceverà anche un risarcimento di 135.000 euro che gli verranno immediatamente liquidati.

Sono contento, perché almeno questa volta, giustizia è stata fatta. Purtroppo la storia c’insegna che probabilmente ci troveremo altre volte a parlare di fatti simili, e chiedere ancora una volta che venga fatta giustizia.



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