Aldrovandi l’ora della verità, rischiano il carcere i quattro poliziotti.

Federico Aldrovandi

Martedì la decisione sugli agenti condannati dopo la morte di Federico, il diciottenne di Ferrara ucciso a settembre del 2005. Qualunque sia la decisione lasceranno il servizio.

Martedì prossimo sarà un giorno cruciale per i quattro poliziotti condannati dopo la morte di Federico Aldrovandi, il diciottenne di Ferrara ucciso nel settembre del 2005 durante un duro intervento in strada di una pattuglia del 113. La Cassazione, nel giugno scorso, ha confermato per i quattro agenti ancora in servizio la condanna a tre anni e sei mesi e ora arriva l’ultimo atto di una storia sventurata. Il Tribunale di sorveglianza di Bologna presieduto da Francesco Maisto ascolterà i quattro agenti e dovrà decidere la loro sorte: la via del carcere oppure, accogliendo le richieste dei difensori, l’affidamento in prova ai servizi sociali o, come misura intermedia, la detenzione domiciliare. Quale che sia la decisione, comunque, è evidente che i quattro agenti — Enzo Pontani, Paolo Forlani, Monica Segatto e Luca Pollastri — dovranno lasciare il servizio, perché anche il più lieve affidamento in prova, con quello che comporta come impegno oltre che come immagine che confligge con la figura di un rappresentante delle istituzioni, non potrà essere compatibile con il servizio attivo.Tra gli impegni spettanti a coloro che sono affidati ai servizi sociali c’è anche quello di svolgere lavori socialmente utili o riparatori nei confronti delle vittime. È plausibile che il Ministero li sospenda per i sei mesi che durerà la loro pena, quale che sia: solo sei mesi perché grazie all’indulto tre anni sono stati condonati. Si è arrivati a questo stadio
giudiziario della triste vicenda dopo che, il 30 luglio scorso, i poliziotti hanno ricevuto un ordine di carcerazione, ma con la decisione del pubblico ministero di sospenderne l’esecuzione per dare agli avvocati modo di chiedere misure alternative al carcere. E’ quello che era successo anche per il caso del direttore del Giornale Alessandro Sallusti.

FONTE: Repubblica.it di  Luigi Spezia

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