Cristian De Cupis, tante le analogie col caso Cucchi

Locandina del comitato

…Viterbo 12 novembre 2011, sabato mattina. Nel reparto di medicina protetta riservato ai detenuti viene trovato morto Cristian De Cupis di 36 anni.

Si trova in quel reparto da giovedì. 
Il mercoledì Cristian è a Roma, alla stazione Termini, dove viene arrestato dalla polizia ferroviaria per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. Immediatamente dopo l’arresto però, viene portato al Pronto Soccorso dell’ ospedale Santo Spirito per una serie di escoriazioni che, a detta dei pubblici ufficiali, Cristian si è procurato da solo tentando di sfuggire all’arresto.
In realtà durante la visita Cristian dichiara ai medici in almeno due occasioni di essere stato pestato dai poliziotti che lo avevano arrestato.
La mattina seguente, giovedì 10 novembre, Cristian viene trasportato nella struttura protetta per detenuti dell’ ospedale Bellcolle di Viterbo, e il giorno dopo viene sottoposto ad una serie di accertamenti fra cui anche una TAC.
Sempre venerdì arriva anche il giudice per la convalida dell’arresto, il quale gli concede i domiciliari che inizieranno appena dimesso dall’ospedale.
Sabato Cristian muore poco prima delle sue dimissioni, e l’autopsia effettuata qualche giorno dopo confermerà l’infarto, cosa alquanto strana perché aveva solo 36 anni e non era malato di cuore.
Intanto dopo la sua morte viene data la notizia anche ai familiari, i quali non erano stati informati neanche del fermo, proprio come successe alla famiglia di Stefano Cucchi, avvertiti dell’arresto solo dopo il decesso, perché? 
Nei giorni seguenti il garante per i detenuti del Lazio Angiolo Marroni, ha denunciato immediatamente l’accaduto e dichiara che non ha dubbi dell’avvenuto pestaggio di Cristian, e a testimonianza di questo c’è un avvocato che ha visto gli agenti della POLFER pestare il giovane, e subito avrebbe telefonato a Marroni avvisandolo dell’accaduto. 
Ora speriamo che venga fatta luce su questa vicenda, Cristian come altri, troppi ragazzi, è stato vittima di un sistema sbagliato, malato e violento che purtroppo, in questi ultimi anni a fatto troppe vittime e ha distrutto molte famiglie.

   

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