Archive for the ‘tecnologia’ Category

Camera dei deputati: 4 milioni per il sito web? No…anzi si

sabato, Agosto 24th, 2013
In un recente articolo Il Giornale denunciava un appalto da 4 milioni di euro per il sito internet di Montecitorio, “Non è vero”, si affretta a smentire l’ufficio stampa della Camera, costa “solo”3.600.00 euro Iva esclusa (1 milione e 200mila euro all’anno). Ah ecco, ‘sti cazzi che differenza!!! Ma il problema non è il costo sicuramente eccessivo, bensì, il servizio che il sito offre, totalmente scadente e disordinato. 

Bisogna perdersi per ore alla ricerca di nomi, cognomi, spese, stipendi, gare, appalti, etc etc… Con tutti quei soldi sicuramente dovrebbe essere molto più user friendly. Invece continuano a prenderci per il culo con le loro note. Più una bugia è grossa, più facilmente essa verrà creduta.

(altro…)

Un secolo di veleno democratico. Breve storia del lacrimogeno

domenica, Agosto 18th, 2013
Il lacrimogeno si è evoluto da arma chimica di guerra a «legittima» tecnologia di controllo della protesta. E mentre le vittime vengono continuamente addebitate agli “abusi” dello strumento da parte di polizia e forze di sicurezza, la storia dimostra come i lacrimogeni siano un’arma estremamente pericolosa – un’arma legata da molto tempo alle logiche comunicative di governi e aziende.
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E’ arrivato il Bonus Energia 2013: Ecco come averlo

giovedì, Agosto 1st, 2013

Il Bonus Energia è stato emesso dal Governo per aiutare quelle famiglie che hanno bisogno di un aiuto economico, garantendo loro un notevole risparmio. A rendere operativo il Bonus Energia 2013 è l’Autorità per l’energia in collaborazione con i vari Comuni.


Da notare che il bonus per l’energia elettrica viene riconosciuto anche a persone con handicap fisici, o con necessità di apparecchiature salvavita.


Possono usufruire al bonus:




Tutti coloro che hanno un contratto di fornitura elettrica, fino a 3 kW per una famiglia di residenti fino a 4 persone fisiche. Oppure fino a 4,5 Kw, per un numero di familiari con la stessa residenza superiore a 4;

-Coloro che appartengono alla fascia ISEE non superiore a 7500 euro;

-Coloro che sono all’interno di un nucleo familiare con più di 3 figli a carico e ISEE non superiore a  20.000 euro, all’interno dei quali vi è inoltre una persona malata gravemente.

  Oggi il Bonus vale per ogni singolo caso:

– 71 euro per una famiglia di massimo 2 persone

– 91 euro per un massimo di 4 persone
– 155 euro per più di 4 persone
– Per coloro che hanno problemi di salute, il bonus va calcolato caso a caso, e si suddivide in tre fasce, questa modifica è stata introdotta da quest’anno e varia in base alle attrezzature mediche delle quali ogni singolo richiedente necessita e per quanto tempo.

Tutte le informazioni e i moduli per usufruire del Bonus energia e per il Bonus gas potete trovarli alla pagina Bonus Energia 2013, cercate tra le varie voci e troverete tutta la documentazione necessaria, le variazioni rispetto agli anni passati, e i moduli da compilare e la documentazione da allegare, inoltre c’è anche il numero verde per informazioni.



FONTE: Worky.biz

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H.A.A.R.P.

mercoledì, Giugno 13th, 2012
Estratto dalla RELAZIONE sull’ambiente, la sicurezza e la politica estera Commissione per gli affari esteri, la sicurezza e la politica di difesa dell’ Unione Europea 14 gennaio 1999, A4-0005/99.

Il 5 febbraio 1998 la sottocommissione “Sicurezza e disarmo” del Parlamento europeo tenne un’audizione in cui si parlò anche di HAARP. Benché invitati, i rappresentanti della NATO e degli USA preferirono non partecipare. La commissione deplora che gli USA non abbiano inviato nessuno all’udizione e non abbiano approfittato dell’occasione per commentare il materiale presentato(24)

H.A.A.R.P.

HAARP, il programma di ricerca sulle radiazioni ad alta frequenza (High Frequency Active Auroral Research Project) è condotto congiuntamente dall’aeronautica e dalla marina militare americane e dall’istituto di geofisica dell’Università dell’Alaska di Fairbanks. Progetti analoghi vengono condotti addirittura in Norvegia, probabilmente in Antartide, ma anche nell’ex Unione Sovietica(25). HAARP è un progetto di ricerca in cui, attraverso impianti basati a terra e una serie di antenne, ciascuna alimentata da un proprio trasmettitore, si riscaldano con potenti onde radio parti della ionosfera(26). L’enegia così generata riscalda talune parti della ionosfera provocando buchi e lenti artificiali.
Lo HAARP può essere impiegato per molti scopi. Manipolando le proprietà elettriche dell’atmosferasi diventa in grado di porre sotto controllo forze immani. Facendovi ricorso quale arma militare, le conseguenze potrebbero essere devastanti per il nemico. Attraverso HAARP è possibile convogliare in una zona prestabilita energia milioni di volte più intensa di quella che sarebbe possibile inviare con qualsiasi altro trasmettitore tradizionale. L’energia può anche essere indirizzata verso un obiettivo mobile, per cui si potrebbe applicare anche contro i missili del nemico.

Il progetto consente anche di migliorare le comunicazioni con i sommergibili e di manipolare la situazione meteorologica globale. Ma è possibile anche il contrario, cioè disturbare le comunicazioni. Manipolando la ionosfera è possibile ostacolare le comunicazioni globali facendo però arrivare a destinazione le proprie. Un’altra applicazione del sistema è quella di scandagliare a raggi X la terra per vari chilometri di profondità (con un’apposita tomografia a effetto penetrante) per esplorare campi di petrolio e di gas, ma anche attrezzature militari sotterranee. Radar in grado di vedere oltre l’orizzonte e di definire gli oggetti a grande distanza sono un’altra delle applicazioni del sistema HAARP. Ciò consente di individuare gli oggetti in arrivo da dietro la curvatura del pianeta.

A partire dagli anni ’50 gli Stati Uniti hanno effettuato esplosioni di materiale nucleare nelle fasce di Van Allen(27) per sondare gli effetti delle esplosioni atomiche ad un’ltezza così elevata sulle trasmissioni radio e le operazioni radar in virtù dell’intenso impulso elettromagnetico scatenato dalle deflagrazioni. Esse crearono nuove fasce di radiazione magnetica comprendenti quasi tutta la terra. Gli elettroni correvano lungo linee di campo magnetiche creando un’aurora boreale artificiale sopra il Polo Nord.
Con questi test militari si rischia seriamente di danneggiare per molto tempo la fascia di Van Allen. Il campo magnetico terrestre può essere distrutto in vaste aree impedendo le comunicazioni via radio. Secondo scienziati americani ci vorranno probabilmente molte centinaia di anni prima che la fascia di Van Allen si stabilizzi nella sua posizione normale. Il sistema HAARP può provocare mutamenti delle costanti meteorologiche. Esso può anche influenzare tutto l’ecosistema, soprattutto nella sensibile area antartica.

Un’ulteriore seria conseguenza del sistema HAARP sono i buchi ionosferici causati dalle potenti onde radio inviate. La ionosfera ci protegge dalle radiazioni provenienti dal cosmo. Si spera che i buchi giungano a riempirsi nuovamente, ma le esperienze compiute con i mutamenti dello strato di ozono puntano in direzione contraria. Ciò significa che esistono buchi non indifferenti nella fascia protettiva della ionosfera.

A causa delle sue notevoli ripercussioni sull’ambiente, HAARP è una questione che riguarda tutto il mondo e bisogna anche chiedersi se i vantaggi di sistemi del genere controbilancino effettivamente i rischi. Le conseguenze ecologiche ed etiche vanno analizzate approfonditamente prima di qualsiasi altra ricerca e sperimentazione. HAARP è un progetto quasi totalmente sconosciuto all’opinione pubblica, ed è importante aumentare la consapevolezza di quest’ultima in proposito.

HAARP è il proseguimento di cinquant’anni di ricerca spaziale intensiva di chiaro stampo militare, portata avanti anche nel quadro delle “guerre stellari” per il controllo delle fasce più alte dell’atmosfera e delle comunicazioni. Tale ricerca va considerata seriamente nociva per l’ambiente, con conseguenze incalcolabili per la vita umana. Nessuno è oggi in grado di dire con sicurezza quali possono essere le conseguenze di HAARP. La cultura della segretezza nell’ambito della ricerca militare dev’essere combattuta. E’ necessario promuovere il diritto alla trasparenza e alla verifica democratica dei progetti di ricerca militari, come pure il controllo parlamentare.

Tutta una serie di atti normativi internazionali (“Convenzione sul divieto dell’utilizzo a scopi militari o ad altri scopi ostili delle tecniche di modificazione dell’ambiente”, “The Antarctic Treaty”, “Trattato recante princìpi per il comportamento degli Stati nell’esplorazione dello spazio esterno, compresi la luna e gli altri corpi celesti” e la Convenzione dell’ONU sulle leggi del mare) fanno risultare HAARP assai dubbio non soltanto dal punto di vista umano e politico, ma anche da quello giuridico. Il trattato sull’Antartide prevede che l’Antartide possa essere utilizzata unicamente a scopi pacifici(28). Ciò potrebbe anche significare che HAARP rappresenta una violazione del diritto internazionale. Tutte le conseguenze dei nuovi sistemi di armamenti devono essere valutate da organismi internazionali indipendenti. Vanno inoltre elaborati altri accordi internazionali tesi a proteggere l’ambiente da inutili devastazioni in caso di guerra.
Per il Bene Comune

(24) Il presente paragrafo si basa sulle informazioni emerse nel corso dell’audizione.
(25) Dr. Nick Begich, oratore all’audizione.
(26) Nella ionosfera si trovano enormi campi magnetici protettivi denominati fasce di Van Allen, i quali intercettano particelle cariche (protoni, elettroni e particelle alfa).
(27) Nel 1958 la U.S. Navy fece esplodere tre bombe dotate di materiale nucleare fissile a un’altezza di 480 km sopra l’Atlantico meridionale. Test concepito dal Ministero della difesa degli Stati Uniti e dalla Commissione per l’energia atomica con il nome in codice “Progetto Argus”. Fonte: dr. Rosalie Bertell.

Why London’s Police Just Set a Horrifying Precedent on Mobile Privacy.

martedì, Giugno 5th, 2012

London’s Metropolitan Police recently started using machines that allow law enforcement to tap into any mobile device and download call registers, photographs, videos, SMS, email and even social networking data in under 20 minutes. Even more shocking, the information they collect will remain in the police’s possession long after the suspect is released, even if no charges are filed.

A machine of this sort sounds like something that would have been found in the dank depths of some palace in Tripoli after the downfall of Gaddafi, not in a British police station.

The Explosive Growth of Our Personal Data

The amount of data many of us are carrying around in our pockets every day is incredible – and growing. Even the most basic feature phones contain information about who we know, who we call and what we’re texting to each other. For smartphone owners, the trove of data is exponentially more massive.

“The problem is that allowing the police to peruse all this data based on nothing more than their belief whether a phone was used for criminal activity provides no safeguards or limitations,” says Hanni Fakhoury, an attorney at the Electronic Frontier Foundation. “It’s overkill for the police to search an entire phone on nothing more than a suspicion that the suspect used a phone to find out where an accomplice was waiting for him.”

The notion that people have a right to not have their belongings searched without a very good reason is considered so critical in democratic societies that the U.S. legal system won’t even accept evidence if it was obtained in violation of this principle. The exclusionary rule, as it’s called, has resulted in otherwise legitimate murder convictions being thrown out. That’s how important this idea is.

Legitimate Goals, Troubling Implications
Surely, one might argue, this technology will only be used in legitimate criminal inquiries, where it undoubtedly may yield important information that can help solve cases. That’s how both the product and the policy are being marketed to the public. And while there’s some merit to that argument, it does little to assuage the concerns raised by the practice.

The contents of a murder suspect’s smartphone may very well reveal details that could help secure a much-deserved conviction, but this isn’t just for alleged killers. It’s for everyone. That’s troubling enough for everyday arrestees who happen to be innocent. It’s even more disturbing for political activists.

What isn’t clear is when and how this tactic would be used. What if somebody is arrested for, let’s say, blocking traffic? That’s one of the charges that was brought against Occupy Wall Street protestors who marched across the Brooklyn Bridge last October. The government later subpoenaed Twitter for data about some of those protestors, a request that ultimately turned out to be fruitless.

Putting aside the issue of whether this would withstand constitutional scrutiny in the U.S., imagine if the New York Police Department had deployed machines like the kind that will soon be used in London. Suddenly, we’d have a situation in which the government has access to a mountain of personal data about political activists and dissidents, the vast majority of which would have no relevance to whatever charges may be brought against them.

A similar scenario could unfold in London soon as well. This summer, the city will host the 2012 Summer Olympics, an event which has traditionally invited political demonstrations by a variety of groups.

“With the Olympics coming to London, it wouldn’t surprise us to see the police use this broad authority to detain protesters for the sole purpose of examining a phone and learning more about other political protests and activities,” says Fakhoury, “and ultimately chilling free speech.”

FONTE: http://www.readwriteweb.com